Siderurgia, PD: "Il governo convochi un tavolo nazionale"

Il coordinamento nazionale sulla siderurgia del PD, riunito da Matteo Colaninno, responsabile Economia e Lavoro, esprime forte preoccupazione per la fase di elevatissima criticità del settore siderur

Il coordinamento nazionale sulla siderurgia del Partito Democratico, riunito da Matteo Colaninno, responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del PD, esprime forte preoccupazione per la fase di elevatissima criticità del settore siderurgico del nostro Paese, come segnala l’aggravarsi delle emergenze produttive, finanziarie e giudiziarie in vari stabilimenti della filiera.

A Piombino la Lucchini senza interventi può chiudere in poche settimane, la Terni AST non trova acquirenti e perde mercato a favore di produttori stranieri, Riva Acciai è bloccata dal combinato magistratura-proprietà. Ilva sta applicando l’AIA, ma deve fare i conti con un mercato che non “tira”.

Sono in ballo decine di migliaia di posti di lavoro e il futuro stesso della siderurgia italiana che, se lasciata in balia del mercato e dei processi di globalizzazione, determinerà le allocazioni produttive fuori dal nostro Paese e dall’Europa.

Occorrono risposte urgenti ed efficaci a queste emergenze, che tuttavia non sono risolvibili procedendo caso per caso senza una visione complessiva, ma solo con un intervento organico che veda insieme il Governo con le migliori forze industriali e finanziarie del paese. La siderurgia italiana non può fare a meno di mantenere la sua dimensione nell’ambito dei paesi industrializzati, dunque bisogna pensare a un nuovo intervento pubblico che veda la siderurgia come una “commodity” per lo sviluppo industriale complessivo del Paese.

È necessaria, insomma, una politica industriale, promossa a livello pubblico, che armonizzi le esigenze dei produttori con quelle dei consumatori, entrambi attori fondamentali nel campo dei settori utilizzatori di acciaio. Solo così è possibile far convivere produzioni di base e vivibilità dei territori.

Per corresponsabilizzare tutti gli stakeholder della filiera, il Partito Democratico chiede la convocazione urgente del Tavolo nazionale della Siderurgia, istituito tre mesi fa e non più riunitosi, e in quella sede la presentazione di un piano di azione focalizzato su due punti: 1) definire i primi provvedimenti di politica industriale e produttiva da adottare nell’immediato per affrontare le varie crisi e delinearne una diversa prospettiva;

2) contestualmente, predisporre un piano strategico di filiera che valuti la fattibilità di un intervento pubblico in funzione delle recenti disposizioni europee, secondo le quali la BEI e la Cassa Depositi e Prestiti (attraverso il Fondo Strategico) possono concorrere sulla base di adeguati progetti di innovazione a finanziare la nuova siderurgia.